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  • Immagine del redattoreRenato R. Colucci

Zero termico da Record sulle Alpi. Forse sì' e forse no, a rischio la credibilità di tutti.

E' di oggi la notizia che il radiosondaggio di Novara abbia registrato uno zero termico a 5328 m di quota, il più alto mai osservato da quando nel 1954 sono iniziati i radiosondaggi dell'atmosfera. Ma è effettivamente così? La notizia è rimbalzata ed enfatizzata da un noto portale privato di informazione meteorologica e ripreso dai media nazionali ed internazionali. Ma le cose vanno messe e commentate nel giusto contesto, altrimenti perdiamo tutti di credibilità.


A cura di Renato R. Colucci

Società Meteorologica Alpino-Adriatica & Istituto di Scienze Polari del CNR


* Riproduzione riservata - ©Società Meteorologica Alpino-Adriatica.

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Lo Zero Termico

Per prima cosa dobbiamo partire dalla definizione: che cos'è lo zero termico ?

Lo zero termico è definito come la quota oltre la quale la temperatura non sale più al di sopra degli 0°Celsius.


E' una definizione che è ben nota agli addetti ai lavori, ma per chi non lo è verrebbe automatico pensare che al di sotto di questa quota la temperatura non sia sotto lo zero. E invece non è così: pensiamo ad esempio alle inversioni termiche invernali, quando in pianura gli strati d'aria a contatto con il suolo sono freddi mentre in quota la temperatura è più mite.


In questi casi può succedere, ad esempio, che nelle prime centinaia di metri dal suolo la temperatura sia ben sotto lo zero, poi salga sopra lo zero ad esempio a 300-400 m di quota, per poi magari tornare sotto lo zero solo a 1500 m di quota e da lì non oltrepassare più la soglia di congelamento. Ecco, in questi casi lo zero termico sarà a 1500 m, nonostante i primi 300-400 metri di troposfera siano sotto lo zero con brina e ghiaccio.


Può sembrare una definizione riduttiva, ma è una definizione per addetti ai lavori.


Il radiosondaggio di Novara con lo zero termico a 5328 m

Vediamo ora il radiosondaggio di oggi alle 00 Zulu (o UTC) effettuato a Novara. Lo vedete qui sotto nell'immagine allegata proposta in maniera grezza.


Se nessuno ha notato nulla nella lettura che, per un profano, può risultare non immediata, cerchiamo di renderla più chiara con l'immagine seguente.


Ho evidenziato da dove la temperatura inizi a scendere sotto lo zero in quota in libera atmosfera, verosimilmente poco sotto ai 4500 m di quota (-0.5°C a 4551 m). Come si vede bene dal riquadro azzurro, la temperatura rimane sotto lo zero fino a oltre 5100 m di quota, per poi risalirne al di sopra di solo 2 decimi di grado Celsius, quindi a +0.2°C, tra i 5204 ed i 5277 m di quota.


Il dato successivo lo si trova appena a 5696 m con -3.1°C. Lo zero termico del radiosondaggio è 5328 m, e che quindi è (sarebbe) il più ad alta quota mai osservato e misurato sulle Alpi dal 1954 almeno.


MA !!!



Ma il tutto va inserito in un contesto corretto. Passerebbe l'informazione che fino a 5328 metri è tutto sopra zero, e quindi che non vi è un solo punto delle nostre Alpi (la cui quota massima è rappresentata dai 4810 m della cima del Monte Bianco) che registri una temperatura negativa.


Dal radiosondaggio di Novara vediamo però una informazione ben diversa, ed il lieve aumento di temperatura dopo i 5000 m di quota è associato ad un repentino calo del Dew Point per la presenza di aria estremamente secca (2-3 % di umidità relativa). Chi ha un minimo di nozioni di fisica dell'atmosfera sa che cosa significhi avere 0.2°C con un dew point inferiore ai -40°C. Sicuramente ghiaccio e neve non fondono.


Osserviamo ora il radiosondaggio di Udine Rivolto, sempre alle 00 Zulu.

Lo zero termico, a Udine Rivolto, è dato a 4444 metri di quota, con la temperatura che si mantiene tra i -3°C ed i -7°C fino a circa 6100 m di quota, per poi scendere rapidamente.

Si vede presente anche qui lo strato molto secco dai 5500 m di quota circa con dew point molto basso.




--> A Novara la temperatura scende sotto lo zero la prima volta poco sotto ai 4500 m di quota, a Udine Rivolto a 4400 m di quota.


Facciamo un passo ulteriore. Le sonde usate per i radiosondaggi sono di marca Vaisala, che rilascia precisione ed accuratezza dei sensori usati.


Come vediamo nella tabella sottostante tratta dall'informativa Vaisala sulle performance strumentali dei radiosondaggi, l'incertezza del dato di temperatura del sensore è 0.3°C nel corso del radiosondaggio al di sotto dei 16 km di quota (Accuracy/ Combined uncertainty in sounding 0-16 km), 0.4°C al di sopra dei 16 km di quota (Accuracy/ Combined uncertainty in sounding above 16 km).


Che cosa ci dice questa informazione? Che anche se la risoluzione (Resolution) del sensore è il centesimo di grado (0.01°C), 0.2°C registrati tra 5200 e 5400 (?) m di quota a Novara potrebbero anche essere -0.1°C, così come +0.5°C.


Vi è quindi una incertezza del dato che non ci assicura che effettivamente la definizione di Zero termico "la quota oltre la quale la temperatura non sale più al di sopra degli 0°C" combaci con quanto realmente accaduto oggi.


Molto più consistente piuttosto il passaggio sotto zero poco sotto i 4500 m di quota, così come si evince dal radiosondaggio di Udine Rivolto effettuato alla stessa ora.


Applicando quindi rigorosamente la definizione di zero termico, potremmo avere un record. Ma analizzando i dati nel dettaglio e contestualizzandone la loro incertezza, potrebbe non esserci alcun record.


A cosa è dovuta l'aria così secca in quota ? All'azione diretta del possente duomo anticiclonioco che ha i suoi massimi a nord delle Alpi e che di conseguenza convoglia forti venti settentrionali in quota verso il Nord Italia. Si veda, nell'immagine sopra con il profilo del radiosondaggio, i vettori del vento che dai 500 metri di quota circa si dispongono con intensità crescente da Nord.


In seno a questa ventilazione è da ritenere che si sia generata una marcata onda orografica in quota con compressione adiabatica degli strati soprastanti presenti sulle Alpi meridionali e relativo effetto "tappo" con ristagno di masse d'aria meno secche e tutto sommato più fresche al di sotto.


A nord delle Alpi, in ogni caso, ci arriva il radiosondaggio di Payerne (Svizzera) sempre delle 00 Zulu di oggi 21 agosto. Qui il radiosondaggio sembra inequivocabile con tutta la colonna d'aria a temperatura positiva fino a 5298 m (544 hPa).


Si vede peraltro com il layer di aria secca risulti ben più a bassa quota rispetto al versante italiano e compreso tra i 3700 ed i 48oo metri di quota circa.




La credibilità perduta


Tutte queste considerazioni, non vogliono sminuire un problema come quello legato agli eventi estremi ad impronta calda legati al riscaldamento globale, ma vogliono "solo" mettere le cose nel contesto corretto.


In un momento storico così importante, la comunicazione scientifica deve essere la più rigorosa possibile, abbandonando enfatizzazioni a tutti i costi che non fanno altro che alimentare lo scetticismo dei più ingenui, il disinteresse dei più cinici e la spregiudicatezza di decisori che si nutrono di correnti negazioniste del riscaldamento globale di origine antropica.


Negare un problema è più semplice che rimboccarsi le maniche per provare a risolverlo, ma comunicare notizie e dati non verificati e rigorosamente controllati è linfa pericolosa alla disinformazione ed alla perdita di credibilità di tutta la categoria.


Mentre concludo questo pezzo stanno uscendo i radiosondaggi delle 12 Zulu, che confermano l'estrema avvezione calda in quota con quote ben superiori ai 5000 metri. A fine evento vedremo se l'entità assoluta di questo evento sarà effettivamente estrema e senza precedetni osservati.


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