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Immagine del redattoreSocietà Meteorologica Alpino Adriatica

Pioggia e neve? Ne riparliamo a febbraio!

A cura di Marco Virgilio

Tendenza Meteorologica Settimana n. 4 – 24-30 gennaio 2022

Fa un certo effetto analizzare le carte meteorologiche in questi giorni, pare che la circolazione atmosferica euro-atlantica si sia paralizzata in una configurazione che blocca ogni possibile strada a sistemi nuvolosi capaci di portare qualche pioggia nella nostra macroregione Alpeadria. Anche questo aggiornamento non potrà che posticipare ulteriormente il ritorno delle precipitazioni degne di nota in questo angolo di Europa.


LA SINOTTICA

Mentre la Turchia si ritrova sommersa dalla neve dalle nostre parti ogni giornata pare la fotocopia della precedente a parte qualche oscillazione delle temperature. Il sole domina alla grande, alternato a momenti di variabilità nuvolosa, e l’abbinata tra alta pressione e correnti prevalentemente settentrionali impedisce a qualsiasi perturbazione di incidere in modo significativo sul tempo dell’Alpeadria.


La corrente a getto scorre altissima di latitudine, a nord della Scozia e sulla Scandinavia settentrionale per poi piegare verso sud per puntare in direzione Mediterraneo orientale seguendo la linea di confronto in quota tra il vasto anticiclone atlantico e la profonda saccatura estesa dalla Russia alla Turchia. L’Italia rimane solo lambita dai flussi settentrionali e a tratti maggiormente interessata da aria più fredda, nulla a che vedere con vere ondate di freddo. L’indice NAO (North Atlantic Oscillation) si manterrà positivo fino a fine mese e oltre.



Animazione relativa alla dinamica della corrente a getto che scorre molto a nord per poi piegare in corrispondenza del Mare di Barents e scendere fino al Mar Mediterraneo orientale.


La settimana inizierà con l’invadente presenza dell’alta pressione atlantica, sia in quota che al suolo. I suoi massimi saranno ben saldi, visti anche gli indici NAO, nel suo quartier generale presso le isole Azzorre. La controparte, una estesa saccatura disposta tra l’Artico ed il Mediterraneo orientale seguiterà a distribuire freddo e nevicate tra l’Europa orientale e le coste mediterranee egiziane.


Le zone più protette dall’anticiclone saranno la Penisola Iberica, la Francia, le Isole Britanniche e l’Italia. Da notare il possibile lieve cedimento dell’anticiclone nella giornata di mercoledì 26 per effetto di una goccia fredda in quota che potrebbe favorire temporanea nuvolosità e, forse, qualche precipitazione debole nevosa a quote basse, sul Friuli Venezia Giulia (situazione però di difficile realizzazione).


Evoluzione sinottica alla quota isobarica di 500 hPa elaborata dal modello ECMWF per la prima metà della settimana: la situazione rimarrà bloccata nella prima parte della settimana anche se l’alta pressione s’indebolisce lievemente sul comparto europeo.


La seconda parte della settimana riserverà una maggiore vivacità con la discesa di un fronte in rapido movimento dal Mare del Nord all’Europa orientale e ai mari italiani. Il probabile nuovo ingresso di aria fredda potrebbe isolare una depressione chiusa tra la Tunisia ed il basso Tirreno.


Questa evoluzione darebbe luogo ad un peggioramento del tempo nelle regioni centromeridionali italiane mentre, per effetto della componente settentrionale delle correnti in quota, lascerebbe ancora una volta a secco la macroregione Alpeadria che rimarrebbe interessata solo da un calo delle temperature a partire dalle quote superiori.


Evoluzione sinottica alla quota isobarica di 500 hPa elaborata dal modello ECMWF per la seconda metà della settimana: si noti la formazione della depressione chiusa tra Tunisia e basso Tirreno con ingresso retrogrado di masse più fredde.


Transitato il fronte si assisterà ad un nuovo rinforzo dell’alta pressione atlantica sull’Europa occidentale e sul nord Italia che prolungherà la fase di tempo stabile fino a domenica 30. Nel corso del week-end 29/30 gennaio si dovrebbe anche assistere ad una ripresa dei valori di temperatura in quota e successivamente al suolo, soprattutto per quanto attiene alle massime.


Evoluzione dell’anomalia termica alla superficie isobarica di 850 hPa secondo il modello ECMWF: anche la prossima settimana sembra caratterizzata da alcune oscillazione della temperatura in quota dovute al persistente braccio di ferro tra le due configurazioni dominanti in un contesto dinamico stazionario.


PRECIPITAZIONI

La nuova settimana sarà ancora una volta avara di precipitazioni per l’area alpino-adriatica tranne che per il versante nord-alpino. Da segnalare solo la possibilità di sporadici e deboli precipitazioni nella giornata di lunedì 24 lungo l’asse tra Stiria e Slovenia centrorientale. Come anticipato, ma al momento valutabile sub iudice, il possibile rapido transito di corpi nuvolosi associati a deboli precipitazioni tra la Carinzia, il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia occidentale e la penisola istriana mercoledì 26.


L’Istria dovrebbe essere poi brevemente interessata da precipitazioni in occasione del transito frontale di venerdì 28, giornata che vedrebbe anche interessato da precipitazioni per effetto Stau il versante nord-alpino.


Le precipitazioni previste dal modello GFS nel corso della settimana 24-30 gennaio: in verde sono indicate le piogge, in blu le nevicate.


TEMPERATURE

L’annunciato braccio di ferro, poco evolutivo, tra i due grandi protagonisti attuali dello scacchiere atmosferico euro-atlantico si tradurrà nella macroregione Alpeadria in una serie di oscillazioni termiche con anomalia negativa di alcuni gradi e i valori medi del periodo alla superficie isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri di quota).


Verso la fine settimana dovrebbe iniziare un recupero più consistente delle temperature che potrebbero portarsi di poco sopra la norma di questa fase stagionale. Al suolo sono previsti valori minimi negativi (0/-5 gradi) sulla pianura del Friuli Venezia Giulia, inferiori di alcuni gradi nelle limitrofe zone interne alle quote più basse dei paesi confinanti.



NEVE

Per effetto della dominante settentrionale delle correnti il cumulato settimanale lungo tutto il settore nord-alpino, già attualmente interessato da precipitazioni nevose importanti, sarà di un certo rilievo, anche attorno ai 50 cm nel salisburghese, in gran parte dovuti alle nevicate attese a partire da venerdì 28.

Sulle altre zone gli accumuli previsti saranno decisamente più modesti, tra i poco probabili e pochi cm attesi sui rilievi del Friuli Venezia Giulia e sulla Slovenia centroccidentale alla possibilità di superare i 10 cm su Slovenia orientale e Croazia interna.


Lo scenario previsto dal modello ECMWF per mercoledì 26 gennaio: possibile transido di una goccia fredda in quota con locali deboli nevicate sul Friuli Venezia Giulia (fonte Wetteronline). Al momento questa ipotesi gode di una affidabilità limitata.


Quanto appena descritto rappresenta una tendenza sinottica sulla base dei prodotti modellistici disponibili liberamente in rete, e non costituisce una previsione meteorologica.


Per le previsioni meteorologiche giorno per giorno sulla regione Alpeadria, vanno consultati i bollettini meteorologici forniti dai servizi meteorologici ufficiali osmer-arpa, zamg, arso.


Le carte riportate e discusse in questo articolo sono tratte dal portale tropicaltidbits.com. Le carte ensemble, invece, sono tratte dal portale wetterzentrale.de. Per consultare gli aggiornamenti modellistici suggeriamo di collegarsi direttamente ai portali menzionati.

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