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Immagine del redattoreRenato R. Colucci

Pattern nuovamente invernale e dinamico, ma per ora senza freddo in arrivo

A cura di Renato R. Colucci

Evoluzione sinottica 9-15 gennaio 2023

Come ben pronosticato una settimana fa, una intensa saccatura atlantica sta portando marcato maltempo con neve in montagna, e piogge in basso. Altri fronti perturbati, intervallati da brevi fasi anticiclone, nel prosieguo della settimana, in un contesto meteorologico tipico di metà inverno ma con temperature leggermente superiori alla climatologia normale.



LA SINOTTICA

Analizziamo la probabile evoluzione sinottica relativa ai prossimi 7 giorni, da lunedì 9 a domenica 15 gennaio 2023. Per farlo ci avvaliamo in particolare del modello europeo ECMWF che si dimostra costantemente il migliore nell’interpretare l’evoluzione meteorologica su scala europea.


Anche in questa occasione, infatti, il modello globale europeo è riuscito ad interpretare correttamente l'evoluzione di massima ad una distanza temporale elevata (7 giorni), pur pronosticando erroneamente la distribuzione ed i quantitativi delle precipitazioni. La distanza temporale dall'evento non poteva indurre a far previsioni dettagliate in tal senso.


Nell'immagine seguente possiamo vedere infatti la carta degli accumuli pluviometrici pronosticati la scorsa settimana da ECMWF, messa a confronto con la distribuzione degli accumuli prevista a 48 ore dall'evento.



Una piccola modifica nel pattern, che era stato comunque ben pronosticato nelle sue linee generali, ha permesso la formazione di un minimo secondario sottovento alle Alpi in grado di fornire l'innesco di venti meridionali al suolo in grado di produrre intense precipitazioni orografiche (stau) sulle Alpi Giulie e su quelle dinariche settentrionali.


Il pattern sinottico, quindi, conferma il radicale cambiamento previsto. L'anticiclone sub-tropicale è smantellato da un irruento flusso atlantico che, sceso di latitudine, interesserà più direttamente l'Europa e le Alpi, mantenendo per ora una prevalente direttrice evolutiva disposta da nord-ovest verso sud-est.


All'interno di questa immaginaria direttrice, ondulazioni successive, tipiche del tempo meteorologico di tipo atlantico, traghetteranno i fronti perturbati intervallati da temporanee rimonte anticicloniche, questa volta legate al più consono anticiclone delle Azzorre.



Nell'immagine seguente, l'anomalia di geopotenziale a 500 hPa ci mostra la fase principale della saccatura che alle 12 UTC di lunedì 9 gennaio agisce con venti tesi ed umidi sud-occidentali sull'Alpeadria, supportata al suolo da ventilazione da sud.



Nell'immagine seguente, invece, la rimonta anticiclonica che porterà condizioni di tempo stabile invernale con cielo sereno, scarsa ventilazione al suolo, temperature minime notturne più consoni al periodo con diffuse brinate mattutine ed escursione termica elevata con valori tra 7 e 10 °C nel corso delle ore centrali.




Nell'immagine seguente, l'anomalia di geopotenziale a 500 hPa ci mostra la seconda saccatura che sembrerebbe al momento entrare in maniera meno marcata rispetto alla prima giovedì 12.


La stessa, sarebbe comunque in grado di portare precipitazioni diffuse sull'intera Alpeadria ma decisamente meno abbondanti rispetto al peggioramento di lunedì, ma con quota neve più bassa stanti termiche in partenza inferiori.




A seguire, nell'immagine successiva, la pausa anticiclonica con culmine nella giornata di sabato, foriera ancora di condizioni meteorologiche di bel tempo, brinate mattutine diffuse anche in pianura ed elevata escursione termica giornaliera.



Ben più interessante a questo punto, nonostante l'estrema distanza temporale, ipotizzare il successivo e terzo cavo d'onda che potrebbe risultare particolarmente significativo. In particolare, un intenso minimo depressionario potrebbe spingersi fin dentro il bacino del Mediterraneo la prossima settimana, grazie ad una marcata ondulazione della corrente a getto in quota.


Al momento, come si vede nell'immagine seguente, la disposizione del jet stream sembrerebbe produrre una marcata onda di Rossby con risalita degli indici geopotenziali in Atlantico e l'asse principale del cavo d'onda proprio in corrispondenza dell'Italia. Per comodità di visualizzazione, l'immagine che mostra i venti all'altezza geopotenziale di 250 hPa è ruotata in senso orario di 90°.



Nell'immagine seguente, l'anomalia di geopotenziale a 500 hPa ci mostra la terza seconda saccatura che porterebbe ad un'ulteriore, importante modifica dei flussi in Europa con diretto coinvolgimento di tutto il bacino del Mediterraneo.


Va da sé che non si tratterebbe, comunque, di una condizione volta a portare condizioni di freddo particolarmente significativo sull'Alpeadria, in un contesto però estremamente instabile. Semmai, le temperature potrebbero diventare tipicamente invernali ed in media, o leggermente inferiori, rispetto ai valori tipici di metà gennaio.


Nell'immagine sottostante la carta dei campi di temperatura previsti per le 00 di mercoledì 18 gennaio.



La valenza di queste ultime proiezioni riferite all'inizio della settimana 3 del 2023, ha ovviamente bassa affidabilità. Quanto proposto rappresenta solo la somma al momento più probabile di tutte le possibili evoluzioni nel pattern sinottico partendo dalla situazione preesistente.


Nel corso dei prossimi giorni sarà possibile "vedere" con maggior dettaglio come potrebbe evolvere effettivamente la situazione e se, in prospettiva, vi possano effettivamente essere le condizioni per un'ulteriore evoluzione dei pattern sinottici con risvolti decisamente più interessanti, ad oggi però ancora non predicibili.


Ciò nonostante, le proiezioni attualmente disponibili sembrano confortare tale ipotesi con l'indice NAO in progressivo calo fino ad una situazione neutra verso la fine della terza decade di gennaio. Nell’immagine sotto fornita da Climate Prediction centter del NOAA quanto appena descritto.



L’indice NAO (North Atlantic Oscillation) è dato dalla differenza di pressione tra le isole Azzorre, dove ha sede normale l'Anticiclone atlantico, e la depressione semi-permanente sull'Islanda. Stabilito un valore medio di riferimento, vengono misurati gli scarti dalla situazione normale che si verificano nell’arco del tempo.


Per la natura caotica del sistema atmosferico, i modelli climatici stagionali non sono in grado di prevedere questo indice con esattezza. I modelli meteorologici, invece, riescono ad evidenziarne abbastanza correttamente la dinamica fino ad un massimo di 15 giorni.


Fasi di NAO positiva e negativa in inverno.
Nella fase positiva l'anticiclone delle Azzorre è particolarmente forte con valori di pressione superiori al normale, così come il ciclone semi-permanente d'Islanda. Le differenze più marcate di pressione portano assenza di precipitazioni sull'Europa centrale mentre le perturbazioni si dirigono sulla Scandinavia.


Nella fase opposta negativa invece, le ridotte differenze di pressione tra i due centri permettono alle perturbazioni atlantiche di transitare a latitudini più meridionali mentre la Scandinavia ha condizioni di tempo secco con inversioni ed accumulo di gelo al suolo

Invitiamo sempre a seguire gli aggiornamenti seguendo gli enti preposti oltre i servizi locali di allerta meteorologica. Quanto appena descritto rappresenta infatti una semplice occhiata alla tendenza sinottica sulla base dei prodotti modellistici disponibili liberamente in rete, e non costituisce una previsione meteorologica.


Per le previsioni meteorologiche giorno per giorno sulla regione Alpeadria, vanno consultati i bollettini meteorologici forniti dai servizi meteorologici ufficiali osmer-arpa, zamg, arso


Le carte riportate e discusse in questo articolo, a volte modificate ed integrate, sono tratte dai portali wxcharts.com tramite Licenza Attribution 4.0 International (CC BY 4.0). Per consultare gli aggiornamenti modellistici suggeriamo di collegarsi direttamente ai portali dedicati.

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