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Immagine del redattoreSocietà Meteorologica Alpino Adriatica

Iniziate le Misure di Bilancio di Massa al Ghiacciaio Alto di Popera in Dolomiti di Sesto

Inizia una nuova, importante attività di monitoraggio, studio e ricerca per la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, l'Istituto di Scienze Polari del CNR e il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università degli Studi di Trieste.

Il Ghiacciaio Alto di Popera

Il ghiacciaio Alto di Popera è il corpo glaciale residuo maggiore del gruppo delle Dolomiti di Sesto. A causa della forte riduzione degli ultimi decenni si trova ormai racchiuso alla base delle pareti di Cima Unidici - Elferkofel (3096 m slm) nella parte più alta del Vallon Popera, in destra orografica rispetto al Passo della Sentinella.


Dal punto di vista geomorfologico il ghiacciaio ha subito una drastica riduzione della sua superficie e della sua massa. Oggi appare quasi interamente ricoperto di detrito e lo si potrebbe definire un piccolo debris covered glacier. Diversi crepacci trasversali, oltre alle Randkluft, fanno infatti intuire una ancora debole dinamica di flusso.


L'ingente copertura detritica, in questa fase climatica, ha il vantaggio di proteggere parzialmente il ghiaccio residuo dalle aumentate temperature della stagione estiva, innescando un processo di resilienza già osservato in altri apparati di piccole dimensioni presenti sulle Alpi orientali.

il ghiacciaio Alto di Popera in una immagine panoramica effettuata nel 2017 evidenzia l'ingente copertura detritica


Il Monitoraggio

La Società Meteorologica Alpino-Adriatica, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, l'Istituto di Scienze Polari del CNR e il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell'Università degli Studi di Trieste, ha deciso di finanziare la prima spedizione nel Vallon Popèra per portare a termine un rilievo topografico dettagliato di questo (ormai) piccolo corpo glaciale residuo.


La realizzazione di un modello digitale di elevazione (DEM) ad alta risoluzione, permetterà di iniziare un monitoraggio di lungo periodo del bilancio di massa e dell'evoluzione geomorfologica di questo apparato glaciale dolomitico. Sono stati eseguiti diversi rilievi fotogrammetrici che permetteranno nel post-processing, tramite la tecnica denominata Structure from Motion, di ottenere modelli digitale del terreno tridimensionali e geolocalizzati.



Questa attività rientra in un progetto più ampio denominato "Glaciers and Permafrost in the Alpe-Adria Region" volto a monitorare l'evoluzione della criosfera delle Alpi orientali in questa delicata fase climatica di riscaldamento globale.


I corpi glaciali principali del Vallon Popera sono storicamente 3, tutti in destra orografica. Oltre al ghiacciaio Alto di Popera, poco sotto alla imponente morena frontale si trovava il ghiacciaio Basso di Popera, oggi ormai praticamente estinto a parte (forse) qualche residuo di ghiaccio non visibile al di sotto del conoide detritico ad alimentazione valanghiva.


Vi è poi il ghiacciaio Pensile, che seppur ancora presente è in gran parte ricoperto anch'esso da detrito e verosimilmente con dinamica ormai quasi nulla. Il ghiacciaio Pensile fino a pochi decenni fa era in grado di dar vita ad un piccolo ghiacciaio rigenerato alimentato dal crollo delle seraccate dalla fronte dello stesso.


Alcune immagini da drone del ghiacciaio Alto di Popera (a sinistra) e del ghiacciaio Pensile (centro e dx). foto Daniele Fontana


Perchè è Importante

Dalle acque di fusione dei piccoli corpi glaciali del Vallon Popera nasce il torrente Risena che, dopo aver alimentato un piccolo lago glaciale (lago Popera), e superato un salto (cascata ormai spesso secca) costituisce l'affluente principale del torrente Padola, che a sua volta si innesta nel Piave. I corpi glaciali alpini sono da sempre fonte di approvvigionamento idrico importante non solo per le popolazioni valligiane, ma regolano il regime dei grandi fiumi di pianura.


La rapida contrazione e scomparsa dei ghiacciai alpini porterà importanti conseguenze sul regime idrico delle vallate ed i primi effetti fanno già parte delle cronache odierne. È notizia di questi giorni ad esempio che il rifugio Quintino Sella al Monviso per la prima volta sarà costretto a chiudere in anticipo la stagione a causa della mancanza d'acqua (qui la notizia ANSA).

Queste problematiche potrebbero presto coinvolgere molti altri rifugi di alta quota, ed anche il Vallon Popera potrebbe non essere immune a tutto ciò. Base di appoggio per la squadra che ha effettuato i rilievi il 6 e 7 settembre scorso è stato infatti il rifugio Berti, splendida balconata sul Comelico Superiore, di cui ringraziamo sentitamente i gestori per la loro consueta calda e simpatica accoglienza e per l'ottimo cibo.

La Squadra

La squadra era composta da 8 persone, tra cui due studenti dell’Università di Trieste impegnati nella realizzazione della tesi di laurea all'interno della Convenzione di tirocinio curricolare formativo in atto tra il Dipartimento di Matematica e Geoscienze e la SMAA. Alberto De Luca si occuperò della creazione del modello digitale del ghiacciaio Alto di Popera seguito dal Renato R. Colucci (ISP-CNR e SMAA) in veste di relatore e da Simone Pillon (UniTS) e Andrea Securo (SMAA) come correlatori. Elisa Benedetti Fasil, invece, avrà il compito di studiare il complesso sistema morenico da un punto di vista geomorfologico e ricostruire la ELA del ghiacciaio, sempre seguita da Renato R. Colucci in veste di relatore, e Costanza Del Gobbo (post Doc ICTP e SMAA) e Lukas Rettig (Germania; dottorando UniPd) in veste di correlatori. A completare la squadra Daniele Fontana (SMAA), importante costola logistica ed organizzativa locale, e Marco Basso Bondini (SMAA).



La squadra che ha eseguito il rilievo il 6-7 settembre scorso (n.d.r. tutti con green pass)


Breve Nota Storica sul Vallon Popera

Il Vallon Popera ha avuto enorme importanza strategica durante la prima guerra mondiale e nell'area sono numerosi i resti di fortificazioni militari. Ancora oggi è facile rinvenire munizioni esplose e residuati bellici vari. Nei primi anni Ottanta dal ghiacciaio Alto di Popera vennero rinvenute le spoglie di un militare alpino. Il corpo di questo milite ignoto, privo di piastrina di riconoscimento, fu allora tumulato nel sacrario di Santo Stefano di Cadore e alle esequie presenziò anche l'allora Capo di Stato Sandro Pertini. Negli ultimi anni è stato possibile risalire alle generalità dell'uomo


Una immagine storica del Vallon Popera durante il primo conflitto mondiale permette di apprezzare l'attuale drastica contrazione glaciale avvenuta






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