top of page
Immagine del redattoreRenato R. Colucci

Graduale Ritorno all'Inverno con il Riattivarsi del Flusso Zonale. Torna la Neve in Montagna.

A cura di Renato R. Colucci

Tendenza Meteorologica Settimana n. 1 - 3-10 gennaio 2022

L’imponente alta pressione sub-tropicale cede il passo all’ingresso nel bacino del Mediterraneo di un sottile cavo d’onda del jet stream a metà settimana. Questo dovrebbe garantire il ritorno delle precipitazioni su tutta la macro-regione Alpeadria tra mercoledì 5 e giovedì 6. A questa riorganizzazione del pattern atmosferico sarà associato un forte calo delle temperature in quota di circa 15 °C, mentre al suolo la riattivazione dei venti con Bora a metà settimana sulle coste dell’Adriatico, dissolverà le inversioni rendendo di fatto poco percettibile il ricambio d’aria.



LA SINOTTICA

Analizziamo la probabile evoluzione sinottica relativa alla prossima settimana, la 01-2022 da lunedì 3 a domenica 10 gennaio 2022. Per farlo ci avvaliamo dei due principali modelli meteorologici liberamente consultabili in rete: il modello europeo ECMWF, quello americano GFS.


I due modelli meteorologici globali principali sono piuttosto in sintonia in merito all’evoluzione sinottica della settimana entrante, per quasi l’intero periodo oggetto di questa analisi. Questo aspetto rende buone le potenzialità di prevedere come potrà evolvere nel dettaglio la settimana entrante.


Entrambi i modelli sono concordi nel vedere la rapida scomparsa del possente anticiclone sub-tropicale che ha caratterizzato, in particolare, il tempo meteorologico della fine settimana. Forti e persistenti inversioni termiche hanno interessato le vallate alpine ma, soprattutto, le pianure e le coste di Friuli Venezia Giulie e Slovenia.

Inversione termica sul Nord Adriatico e la pianura friulana il 31 dicembre 2021 fotografata al tramonto dall'altipiano carsico. Foto credits Renato R. Colucci


Il calo dei geopotenziale in quota inizierà a farsi sentire già nella giornata di lunedì e sarà piuttosto repentino. Mercoledì notte un sottile cavo d’onda del jet stream si porterà sull’Africa nord occidentale attivando un richiamo caldo umido da sud-ovest che farà però abbassare le temperature in quota.


Sì, proprio così, non è un refuso. La massa d’aria presente in queste ore è talmente anomala che quello che dovrebbe essere un normale richiamo sciroccale invernale si tramuterà nei fatti in una diminuzione delle temperature in quota.


Nell’immagine sotto vi mostro l’altezza dello zero termico sabato 1 gennaio 2022 alle ore 00, e quella delle 00 di mercoledì 5 gennaio in pieno flusso sciroccale al suolo e di libeccio (sud ovest) in media troposfera (a circa 3000 m)


Altezza dello zero termico in metri prevista dal modello ECMWF per la giornata di domenica 2 gennaio e mercoledì 5 gennaio. Il flusso umido sud occidentale prefrontale del 5 gennaio, solitamente foriero di un aumento della temperatura, risulta più fresco dell'aria sub tropicale che ha interessato il week end di fine anno


Il fronte freddo dovrebbe scavalcare le Alpi tra mercoledì e giovedì creando una depressione sul Golfo di Genova in grado di portare a compimento la più classica delle fasi instabili invernali. La piccola depressione sottovento tenderà però a colmarsi rapidamente, grazie anche al rinforzo dei geopotenziali da ovest, questa volta legati però alla più normale alta pressione delle Azzorre.


Come avevamo anticipato la scorsa settimana, infatti, l’indice NAO previsto in aumento all’inizio di gennaio sembra essere confermato dai fatti, che vedranno l’Anticiclone delle Azzorre rinforzarsi nel vicino Atlantico. L’intensa azione di un jet stream in Atlantico particolarmente vivace favorirà infatti la rimonta della pressione.


Carta dei geopotenziali alla quota di 500 Hpa previsti alle 00 UTC del 6 gennaio 2022 dal modello ECMWF

Nella carta seguente, fonte ECMWF, vediamo la carta della probabilità delle anomalie di pressione al suolo prevista per la settimana 3-10 gennaio. Sul medio Atlantico la probabilità che l’anomalia di pressione sia positiva supera il 90%.


Carta delle probabilità delle anomalie di pressione per la settimana 3-10 gennaio 2022. Fonte ECMWF. Licenza Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)


Un tale pattern sinottico induce a ritenere che ci si avvii verso un periodo di maggiore variabilità atmosferica con i fronti atlantici che, all’interno del flusso zonale, entreranno sull’Europa con una componente nord occidentale, in seno alle normali fluttuazioni delle onde di Rossby.


Carta della posizione della corrente a getto prevista per la fine della settimana 1-2022. Si nota l'ondulazione del flusso sul medio Atlantico con le onde di Rossby


A seconda di come i fronti associati entreranno sul Mediterraneo, con componente più occidentale o più settentrionale, il tipo di tempo sarà regolato dalla posizione delle Alpi.


Con un ingresso più da nord il Nord Italia e la macro-regione Alpeadria rimarranno piuttosto al riparo da ulteriori precipitazioni, mentre con componente più occidentale le fasi prefrontali saranno in grado di dare l’apporto di umidità sufficiente nei bassi strati per far luogo a piogge e nevicate in montagna alle quote consone per il periodo.


Se il fronte di metà settimana pare infatti entrare con componente più occidentale, un secondo previsto per la prossima fine settimana sembra avere una componente più settentrionale, con effetti più marginali sulla nostra area e formazione di una depressione sul centro Italia.


Carta dei geopotenziali alla quota di 500 Hpa previsti alle 00 UTC del 10 gennaio 2022 dal modello ECMWF

TEMPERATURA

La settimana partirà con il forte calo delle temperature in quota grazie al ritiro dell’anomalo anticiclone sub-tropicale. La temperatura calerà mediamente di 10-15 °C nel giro di 2 giorni. Al calo dei geopotenziali in quota ed al graduale dissolversi delle forti inversioni termiche di questi giorni, in pianura e sulla costa si assisterà paradossalmente ad un aumento della temperatura, in particolare accentuato dal calo dell’umidità relativa.


Carta delle temperature previste alla quota geopotenziale di 850 hPa nella giornata di giovedì 6 gennaio 2022, in corrispondenza con l'ingresso del fronte freddo sulla macro-regione Alpeadria. Fonte ECMWF


A seguire, tra mercoledì e giovedì l’ingresso possibile dell’isoterma -5°C sulla Slovenia (ora +12°C) alla quota geopotenziale di 850 hPa (circa 1440 m; immagine sopra) e l’attivazione di venti di Bora sulle zone orientali del FVG, sulle coste adriatiche e sulle Alpi Dinariche, farà calare le temperature anche al suolo. Nelle zone interessate dal vento la percezione della temperatura sarà ulteriormente abbassata dal wind-chill che, a 1500 m di quota, potrebbe raggiungere i -15°C/-20 °C sulle Alpi Dinariche.


Tale situazione sarà comunque di breve durata. Dopo la riorganizzazione dei campi di pressione nel corso della prima parte della settimana, la seconda parte della stessa dovrebbe proseguire con valori di temperatura in quota pressoché in media o al massimo di 1-2 °C inferiore. In pianura e collina le temperature saranno generalmente di qualche grado sotto lo zero la mattina e tra 5 e 10 °C durante il giorno, in linea con i valori climatologici.


Animazione delle temperature previste alla quota geopotenziale di 850 hPa nella settimana 1-2022. Fonte ECMWF


PRECIPITAZIONI

Come anticipato, la prima settimana del 2022 porterà al ritorno delle precipitazioni in montagna che, di fatto, mancano dal 9 dicembre scorso. Sarà una occasione per vedere precipitazioni moderate, ma localmente intense, su tutta la macro-regione Alpeadria, grazie alla particolare disposizione del minimo depressionario sul Golfo di Genova.


Carta delle precipitazioni in Europa centrata nel pomeriggio del 5 gennaio. In verde e giallo la pioggia, in azzurro la neve. Fonte GFS


Nonostante la distanza temporale sia ancora lunga per dettagli di questo tipo, le precipitazioni più intense sembrerebbero verificarsi proprio a cavallo delle giornate del 5 e del 6 gennaio.


Il giorno 5 il richiamo umido al suolo nella fase prefrontale dovrebbe garantire abbondanti precipitazioni su Alpi e Carinzia in particolare. Nella seconda parte dell’evento, con l’ingresso del fronte freddo, Slovenia, coste adriatiche ed Alpi Dinariche saranno invece le maggiormente interessate, verosimilmente proprio nella giornata dell’epifania.


L'evento del 5-6 gennaio sarà l'unica occasione verosimilmente per vedere precipitazioni nel corso della settimana 3-10 gennaio, ad eccezione di possibili pioviggini deboli nei primi giorni della settimana su pianura e costa.


Evoluzione delle precipitazioni in Europa nel corso della settimana 1-2022. In verde e giallo la pioggia, in azzurro la neve. Fonte GFS

NEVE

Le nevicate associate al fronte perturbato del 5-6 gennaio potrebbero essere significative se tutto andrà come al momento sembra. In montagna non si esclude una nevicata copiosa in grado di apportare dai 40 ai 60 cm al suolo, con interessamento anche dei fondovalle in particolare nella seconda parte dell’evento.


Vi sono diverse incognite ancora in merito alle tempistiche dell’ingresso dell’aria fredda nel corso dell’evento del 5-6 gennaio. Con possibilità che al momento do al 40%, nella giornata dell’epifania la pioggia potrebbe trasformarsi in neve su tutta la Slovenia fino al piano.


Carta delle precipitazioni in Europa centrata nel pomeriggio del 6 gennaio. In verde e giallo la pioggia, in azzurro la neve. Fonte GFS


Sulle Alpi Dinariche settentrionali gli accumuli potranno essere significativi. Le precipitazioni, associate alla Bora innescatasi con l’ingresso del fronte freddo al suolo, potrà portare a fasi di tormenta in diverse aree.


In particolare, stante le intense precipitazioni previste, l’ingresso della Bora e le isoterme in quota, la neve potrebbe interessare anche le aree del Carso costiero il giorno dell’epifania.

E’ chiaramente un dettaglio che dovrà essere sviscerato da una previsione meteorologica a pochi giorni dall’evento, ma per ora mi sembrava utile dare questa possibilità seppur ancora con bassa probabilità di successo.


Non ci sono le condizioni per nevicate sulle zone pianeggianti del Friuli Venezia Giulia.


Carta degli accumuli nevosi in Europa fino alle ore 12 UTC del 6 gennaio.


INDICE NAO

Nell’immagine sotto fornita da Climate Prediction center del NOAA l’indice NAO è pronosticato in ulteriore risalita e poi stabilmente su valori decisamente positivi. Questa circostanza, come accennato sopra, trova conferme nella rimonta dei geopotenziali in atlantico legati al rinforzo dell’Anticiclone delle Azzorre.


Non si può ad oggi escludere che, all’interno delle fluttuazioni delle onde di Rossby, un cavo d’onda particolarmente approfondito possa portare, nella settimana successiva, ad una disposizione meridiana in Atlantico dell’anticiclone. Questo porterebbe ad un nuovo blocco del flusso zonale che aprirebbe però nuovi scenari tutti da discutere.



Una linea di tendenza ha bisogno di conferme che invitiamo ad approfondire sempre seguendo gli aggiornamento degli enti preposti oltre che i servizi locali di allerta meteorologica.


Quanto appena descritto rappresenta infatti una semplice occhiata rivolta alla tendenza sinottica sulla base dei prodotti modellistici disponibili liberamente in rete, e non costituisce una previsione meteorologica


Per le previsioni meteorologiche giorno per giorno sulla regione Alpeadria, vanno consultati i bollettini meteorologici forniti dai servizi meteorologici ufficiali osmer-arpa, zamg, arso


Le carte riportate e discusse in questo articolo, a volte modificate ed integrate, sono tratte dai portali tropicaltidbits.com e ECMWF tramite Licenza Attribution 4.0 International (CC BY 4.0).

Per consultare gli aggiornamenti modellistici suggeriamo di collegarsi direttamente ai portali menzionati.

512 visualizzazioni0 commenti

Comments


Commenting has been turned off.
bottom of page