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Immagine del redattoreSocietà Meteorologica Alpino Adriatica

Il Freddo ci Prova e Ci Sono Novità per Natale

A cura di Marco Virgilio

Tendenza Meteorologica Settimana n. 50 – 20-26 dicembre 2021

Proprio in queste ore si sta materializzando un primo assalto freddo diretto verso le regioni centromeridionali italiane. Un tentativo più convinto porterà l’aria fredda anche sulla macro-regione Alpeadria all’inizio della prossima settimana. Sembra trattarsi, tuttavia, di una “toccata e fuga” destinata a lasciare rapidamente il campo a correnti occidentali più umide e miti durante le festività natalizie.




LA SINOTTICA

La premessa fa pensare ad una fase evolutiva piuttosto vivace anche se non proprio confortante per gli amanti del freddo e della neve. Per chi, e siamo in tanti, si auspicherebbe un bianco Natale la delusione è dietro l’angolo anche se la speranza è amica del calo di affidabilità delle previsioni a lungo termine.


Cosa ci indicano dunque i due principali modelli globali ECMWF e GFS? Alcuni giorni fa l’ipotesi di una corposa irruzione fredda di matrice artico-continentale era tutt’altro che peregrina per l’Alpeadria. Con il passare dei giorni le successive emissioni modellistiche hanno via via ridimensionato il possibile evento fino a declassarlo ad episodio rapido e abbastanza marginale.


Il vasto anticiclone, attualmente centrato con i suoi massimi tra le Isole Britanniche e la Francia, tenderà a perdere vigore, a restringere il suo raggio d’azione pur espandendosi un po’ verso nord con asse del promontorio disteso dalla Groenlandia al Mar Mediterraneo occidentale entro lunedì 20. Questo sarà dovuto alla forte spinta di masse molto fredde in discesa dall’Artico verso l’Europa orientale e i Balcani. Tuttavia l’alta pressione si manterrà sufficientemente forte sul Mediterraneo centro occidentale per rintuzzare l’attacco freddo che poi si allontanerà verso est.


Evoluzione sinottica alla quota isobarica di 500 hPa elaborata dal modello ECMWF: l’anticiclone si espande verso nord ma nel complesso s’indebolisce progressivamente sotto la spinta delle correnti gelide artiche.


L’irruzione fredda, che porterà il gelo tra Polonia, Ucraina e Russia occidentale con isoterme di -20/-22 gradi alla superficie isobarica di 850 hPa (in questo caso corrispondenti a circa 1300 metri di quota), avrà effetti molto più marginali in Italia e nella macro-regione Alpeadria, appena più incisivi nelle zone orientali slovene.


La traiettoria dell’’irruzione fredda è ben tracciata osservando il movimento della corrente a getto (Jet Stream): mentre nel periodo in corso il ramo orientale attraversa i cieli della Scandinavia, passa per Mosca per poi piegare verso sudovest e puntare al sud Italia con venti fino a 140/160 nodi, il nuovo impulso in gestazione domenica piomberà lunedì sui Balcani per poi affievolirsi e andarsene rapido verso il Mar Nero, perdendo in gran parte la componente meridiana del suo moto.


Animazione relativa alla dinamica della corrente a getto che mostra la fase attuale, il secondo impulso gelido di inizio settimana e la rapida modifica della circolazione generale che potrebbe portare al rinforzo del Jet Stream tra le isole Azzorre e la Penisola Iberica a ridosso del Natale.


Il freddo nell’area Alpeadria sarà fugace ma comunque si farà sentire tra lunedì sera e mercoledì visto che sono previste isoterme di -4/-6 gradi con punte di -6/-8 nella Slovenia orientale alla quota di 1500 metri. Già nella giornata di giovedì 23 il clima tenderà nuovamente ad addolcirsi in quota per effetto del cambio di circolazione che favorirà il graduale ritorno di deboli flussi occidentali progressivamente meno freddi.


Evoluzione del campo termico alla superficie isobarica di 850 hPa: clou del raffreddamento atteso tra lunedì sera e mercoledì seguito dal progressivo aumento delle temperature in vista del Natale


Considerando come sempre il calo di affidabilità che grava il calcolo numerico, va però detto che gli scenari Ensemble mostrano una discreta concordia fino a Natale.

Appare di conseguenza abbastanza probabile che nel corso delle festività natalizie possa effettivamente concretizzarsi uno scenario favorevole a richiami umidi e relativamente miti sudoccidentali attivato da campi depressionari in approfondimento tra l’Atlantico ed il Golfo di Biscaglia. Inutile dire che per l’Alpeadria si tratterebbe di uno scenario foriero di piogge, venti tra Libeccio e Scirocco e nevicate solo a quote medio-alte in montagna.


PRECIPITAZIONI

La sinottica prevista non è favorevole in generale a precipitazioni per la macro-regione Alpeadria, almeno fino a mercoledì 22. Non è invece da escludere l’ipotesi di qualche pioggia tra il basso Veneto, le coste del Friuli Venezia Giulia, l’Istria e, con maggiore probabilità la Croazia, tra giovedì 23 e la Vigilia di Natale. Se poi sarà confermato il successivo e più organizzato peggioramento tra Natale e Santo Stefano allora potrà piovere su tutta l’area d’interesse. Naturalmente evoluzione da confermare.


La previsione delle precipitazioni per la settimana 50-2021. In verde e giallo la pioggia, in blu la neve (modello GFS).


TEMPERATURE

L’evoluzione sinottica indica chiaramente che la prossima settimana sarà caratterizzata da una diminuzione apprezzabile della temperatura al suolo nella prima parte e da un aumento nella seconda. Nelle giornate più fredde, in particolare martedì 21, si potranno registrare valori minimi estremi fino a -4/-6 gradi in pianura tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, fino a -10/-12 ai livelli altitudinali più bassi in Slovenia.


Clima gelido sui rilievi alpini e sulle Karavanke. I valori che tenderanno poi ad aumentare tra mercoledì e giovedì riportandosi più vicine allo zero nei valori minimi e addirittura di poco positive alla quota di 1500 metri a Natale.


La previsione dell’anomalia della temperatura alla superficie isobarica di 850 hPa per la settimana 50-2021 (modello ECMWF).


NEVE

La circolazione prevista non è favorevole ad episodi nevosi. Non si dovrebbero quindi registrare nuove nevicate né in montagna e né in pianura fino alla Vigilia di Natale. Nuovi apporti di neve potrebbero arrivare tra Natale e Santo Stefano a quote per ora ipotizzabili tra i 900 e i 1400 metri di quota.


La possibile fase nevosa delle feste natalizie. Al momento è difficile stabilire quantitativi anche se la dinamica più probabile è associabile ad un richiamo umido sud-occidentale (modello ECMWF).


Quanto appena descritto rappresenta una tendenza sinottica sulla base dei prodotti modellistici disponibili liberamente in rete, e non costituisce una previsione meteorologica.


Per le previsioni meteorologiche giorno per giorno sulla regione Alpeadria, vanno consultati i bollettini meteorologici forniti dai servizi meteorologici ufficiali osmer-arpa, zamg, arso.


Le carte riportate e discusse in questo articolo sono tratte dal portale tropicaltidbits.com. Le carte ensemble, invece, sono tratte dal portale https://www.wetterzentrale.de. Per consultare gli aggiornamenti modellistici suggeriamo di collegarsi direttamente ai portali menzionati.


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